Ancora sulla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

(seguito)
Alla data 11/02/10 alle ore 11:44:21, il libro kircandesossardos non era ancora disponibile alla lettura nelle sale della Biblioteca Nazionale di Roma.
Orbene, a seguito di un colloquio telefonico (durante il quale feci una studiata, ben precisa domanda, che dovette risultare certo strana) in data 10 o forse 11/02/10, con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (che non risultava avere ancor messo in collocazione il libro), ho provveduto in accordo con la stessa Biblioteca, a spedirne una copia in dono, affinché immediatamente, appena ricevuta, fosse messa in collocazione con il “giro rapido”.
Ho spedito la copia il venerdì 12/02/10.
Per l’esperienza maturata nel valutare i tempi di arrivo di queste spedizioni di “pieghi di libro” a tariffa ridotta, reputo che già lunedì 15 Febbraio la copia fosse giunta in Biblioteca.
Secondo le assicurazioni di immediatezza, ricevute dal funzionario, reputo che il giorno 16/02/10, la copia fosse messa in collocazione e quindi già disponibile per la consultazione e lettura. Non sembrandomi giusto chiamare subito Firenze, per assicurarmi dall’avvenuta collocazione, lasciai passare una settimana e chiamai il 24 Febbraio.
Il funzionario mi confermò l’avvenuta immediata collocazione e non vi fu certo bisogno che chiedessi la data di tale operazione.
Ma, in data 18 Febbraio, essendomi recato alla Biblioteca Nazionale di Roma per le mie solite incombenze di consultazione bibliografica, controllai, senza la minima speranza, la presenza in catalogo del mio libro e, udite! Udite! Il libro era stato collocato!
Siccome (vedere supra) il giorno 11 Febbraio, il libro non era disponibile, dobbiamo arguire che la sua messa in catalogo, con la relativa collocazione, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, abbia sortito (anche a seguito della mia strana e tendenziosa telefonata) l’insperato miracolo di vedere contestualmente collocato il povero libro, anche nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Di fatto ciò accadde.
Ebbene, ancorché vedasi con grande chiarezza, tutto l’insieme dell’oscuro marchingegno che ha generato un ingiusto patimento, desidero tuttavia almeno stigmatizzare come, seguire gli eccessi dell’animo sia mai cosa saggia, trovandosi l’eco, di quel tal patimento, ripercuotersi sempre su tutti gli attori.
Bene. Quanto sopra, è stato scritto il giorno 6 marzo 2010.
Ma ieri, 6 gennaio 2011, mentre dalla mia abitazione controllavo alcuni dati su SBN, mi sono accorto che, nell’elenco delle biblioteche aderenti al Sistema Bibliotecario Nazionale, aventi nel proprio catalogo il mio libro, era assente proprio la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma! Ritenendo incomprensibile questo fatto, proprio quest’oggi, mi sono subito recato alla Biblioteca Nazionale e, da un terminale della sala umanistica, ho inoltrato la richiesta di consultazione del mio stesso libro. Esso mi è stato consegnato per la consultazione alle ore 12:08 di venerdì, 07 gen 2011.
Quindi, in illo tempore, la parte professionalmente meno dotata della Biblioteca, ha sì messo a catalogo il libro, ma si è riservata il piacere di perpetrare una davvero culturalmente evoluta vendetta, nel non farlo apparire su SBN, di modo che nessuno potesse recarsi ivi a leggerlo. Infatti, qualsiasi lettore della città di Roma o dintorni, che abbia in animo di recarsi alla Nazionale a leggere il mio libro, andando a consultare, si badi bene, il sito del Sistema Bibliotecario Nazionale, si renderà conto che non potrà leggerlo, perché nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (ove tutti i libri debbono essere consultabili, perché ivi pervenuti per legge) esso è stranamente assente.
Oh sì, è addirittura sommergente, di tutte le altre considerazioni, la seguente triste, ma sentita riflessione!
In questi giorni, è continuo il parlare festoso del 150° anno dell’unità d’Italia. Ma a fronte di simili atti di immaturo civismo, che denotano una oltremodo infantile coscienza etica, non sarà il caso che aspettiamo il 150° secolo per far festa?