ASSIRIA e SARDEGNA

Ricorderò, esser presente in Assiria nel VII secolo a.C. un Tale che, secondo quanto apprese (dal mondo classico greco e grecizzante) la cultura occidentale, si chiamava SARDANApalo!  Anche!  Ed Assurbanipal pur anco!

Sas Feminas de Maccumere

(come le Persone Serie son solite comportarsi superando i fossati!)

 I cosiddetti Betili di Tamuli.    Interpretazione lirica dell’atto posturale esibito ad arte dal Sardo Picaprederi nell’articolata istantanea che rende godibili i pensieri de Sas Feminas de Maccumere.
 

 

I SARDI SISTEMATI IN TUTTA L'EUROPA ALMENO DAL XIV MILLENNIO BP

 

 
* Nel continuo discutere della Sardegna e dei suoi abitanti, tutto l’universo delle persone che se ne occupa, dimentica ed ignora che, quando i Sardi permise

Cartaginesi sempre sconfitti, dal 539 al 339 a.C. (pp. 19-24 excursus)

1.2.1 -   Serdaioi: lo stato dell’arte
 
Bene, abbiamo esposto le nostre idee nel merito della vicenda che lega Serdaioi e Sibaritai e, evidentemente, non possiamo astenerci dal manifestare la nostra opinione su quanto pubblicato dal tardo Pugliese Carratelli, in merito alla questione medesima.[1] 

Juanne Franziscu Pintore

Ho sentito adesso che JFranziscu, ha preso la sua decisione.
Ha fatto un esame di tutte le circostanze. Ha visto come sia
sistemato l’orientamento mentale del suo corregionale, in
tante discussioni, aperture, negazioni, voli nel vuoto, ricordi
di nessun conto. Ha visto, il prodigarsi suo, spesso infrangersi
nel silenzio; magari si fosse picchiato contro una roccia! No,
ebbe spesso ad osservare come le sue parole, i suggerimenti,
le conclusioni, rimanessero nell’aere come sclerotizzate: pochi

PER L'ARCHEOLOGA I SARDI NAVIGAVANO 8000 ANNI FA, MA NON SAPREBBE DARCENE PROVA

Pochi giorni fa ci siamo imbattuti  nel sito “su scruxoxu”.
In particolare la nostra attenzione è caduta su quanto apparso, sull’area Notizie, in data 21 ottobre 2011, con titolo: Area marina. Ecco gli esiti degli scavi tra Tavolara e Proratora. Archeologia e nuove verità: i Nuragici amavano il mare.

* questi feniciomani! troppo legati al danaro? *

Moltissimi anni addietro ci interessammo di nascita dell’alfabeto e deducemmo qualcosa basandoci essenzialmente sul testo di David Diringer: 1969, l’alfabeto nella storia della civiltà, Giunti-Barbera, Firenze. La riproponiamo, per una parte, perché riteniamo ancora valida.

BOMBA ATOMICA DELL’ARCHEOLOGO: NON C’È MAI STATA UNA COLONIZZAZIONE DA PARTE DEI FENICI

la sfrontatezza degli adoratori dei fenici: Tronchetti merito eloquerit

sul quotidiano Unione Sarda del 24/11/2011, alla pag. 46 esce una nota a firma Carlo Tronchetti, con la sottostante dicitura “ex direttore Museo archeologico di Cagliari”, quasi a suggerire al lettore di vedervi uno scritto patente, una lettera aperta dell’autorità.

ESTRATTO di BOMBA ATOMICA DELL'ARCHEOLOGO

Crollata l’ala portante del costrutto fenicio:
i fenici mai stati colonizzatori


la sfrontatezza degli adoratori dei fenici: Tronchetti merito eloquerit
sul quotidiano Unione Sarda del 24/11/2011, alla pagina 46 esce una nota a firma Carlo Tronchetti, con la sottostante dicitura “ex direttore Museo archeologico di Cagliari”, suggerendo al lettore di vedervi uno scritto patente, una lettera aperta dell’autorità.

i fenici non sono mai esistiti: anche il Bartoloni ci sembra ne sia convinto!

A distanza di poco più di un anno, eccoci tornare sull’argomento che esacerbò fuori ogni misura, animi sia digiuni della materia sia poco propensi a prendere in considerazione il nuovo che, inesorabile, avanza.
Il 4 Giugno 2010, a Sant’Antioco, la libreria Cultura Popular di Roberto Pintus, organizzò la presentazione del nostro secondo libro (i fenici non sono mai esistiti), al cospetto di oltre 120 persone.
Alla presentazione fu invitato anche il professore Piero Bartoloni, il quale declinò l’invito.

TEORIA DELLA CONOSCENZA: considerazioni in breve

(a poi de sas feminas de maccumere)

In due occasioni, nel passato, avemmo modo di vedere dal vivo, questo che di Tamuli è un messaggio portentoso e scritto, certo, inviatoci dai nostri irraggiungibili antenati di moltissimi millenni addietro. Tante volte avevamo visto documenti che riproducono quei betili. Mai, però, aveano essi suscitato tanta emozione e così grande amorevole costrizione a leggere quell’architettura scrittoria gettata nelle braccia del futuro, anzi dell’eternità.