Juanne Franziscu Pintore
Ho sentito adesso che JFranziscu, ha preso la sua decisione.
Ha fatto un esame di tutte le circostanze. Ha visto come sia
sistemato l’orientamento mentale del suo corregionale, in
tante discussioni, aperture, negazioni, voli nel vuoto, ricordi
di nessun conto. Ha visto, il prodigarsi suo, spesso infrangersi
nel silenzio; magari si fosse picchiato contro una roccia! No,
ebbe spesso ad osservare come le sue parole, i suggerimenti,
le conclusioni, rimanessero nell’aere come sclerotizzate: pochi
ne fecero indigestione. Le sue continue elucubrazioni sulle
Sarde cose; i suoi sentiti solleciti a vedere ed apprezzare
il nuovo pensiero nascente; il suo veritiero sarcasmo sulla
universitaria-sottintendentuale, disdicevole, vergognosa
pigrizia nell’esame della sarda scrittura che, ormai, solo pochi
poveri di spirito si ostinano a non voler leggere; l’esternazione,
anche recentissima, che ravvisò la speranza di veder unito
in un solo coordinato sforzo d’idee ed opere
l’Ideale Politico Sardo,
gli hanno fatto considerare come quanto da lui stesso messo
in campo in questa vita, fosse sufficiente per chiuderne
il momentaneo capitolo. Questo capitolo è chiuso.
E, lui lo aprirà sotto altre vesti, fisicamente dissimili dalle attuali sue.
Ma, gli assicuriamo che per l’intanto, è già pronto un altro Pintore
a spronarci su questa via. Quel piccolo Pintore che la penetrante
azione di JFranziscu ha fatto sì che fiorisse in ciascuno di noi.
A mezus bidere. O, si keres, a nos intender luego, in custa terra.
25 settembre 2012 ore 9,43
Ha fatto un esame di tutte le circostanze. Ha visto come sia
sistemato l’orientamento mentale del suo corregionale, in
tante discussioni, aperture, negazioni, voli nel vuoto, ricordi
di nessun conto. Ha visto, il prodigarsi suo, spesso infrangersi
nel silenzio; magari si fosse picchiato contro una roccia! No,
ebbe spesso ad osservare come le sue parole, i suggerimenti,
le conclusioni, rimanessero nell’aere come sclerotizzate: pochi
ne fecero indigestione. Le sue continue elucubrazioni sulle
Sarde cose; i suoi sentiti solleciti a vedere ed apprezzare
il nuovo pensiero nascente; il suo veritiero sarcasmo sulla
universitaria-sottintendentuale, disdicevole, vergognosa
pigrizia nell’esame della sarda scrittura che, ormai, solo pochi
poveri di spirito si ostinano a non voler leggere; l’esternazione,
anche recentissima, che ravvisò la speranza di veder unito
in un solo coordinato sforzo d’idee ed opere
l’Ideale Politico Sardo,
gli hanno fatto considerare come quanto da lui stesso messo
in campo in questa vita, fosse sufficiente per chiuderne
il momentaneo capitolo. Questo capitolo è chiuso.
E, lui lo aprirà sotto altre vesti, fisicamente dissimili dalle attuali sue.
Ma, gli assicuriamo che per l’intanto, è già pronto un altro Pintore
a spronarci su questa via. Quel piccolo Pintore che la penetrante
azione di JFranziscu ha fatto sì che fiorisse in ciascuno di noi.
A mezus bidere. O, si keres, a nos intender luego, in custa terra.
25 settembre 2012 ore 9,43