Il SIGNOR Ercole CONTU!
Beh, per quel poco che posso dire dei suoi scritti, perché sol’essi son ormai consultabili testimoni, questo Signore non era la più grande cima di quella sarda cultura che ho visto trascinarsi stancamente facendo mostra di scimmiottare tutto ciò che veniva proiettato da un fuori lontano, meglio se fosse quell’Oriente della sempre citata candelina!
NO! Questo Signore non m’è parso inserito in quell’ampio contesto di piccoli e vili, che svergognarono la sarda cultura facendone luridume in cui rispecchiare loro vergogne!
Grazie SIGNOR Contu! Non eri il primo! Ma, eri proprio quello che mi aspettavo che fossi!
Desti il tuo contributo, col permesso dei potenti imparentati con la politica, mostrando la umile grandezza del tuo pensiero!
Le due volte che a te mi rivolsi, trovai una inusuale disponibilità senza pari (ed eri un Signor Cattedratico!) ch’era specchio di tua grande umanità professionale. Che mi fu utile! Davvero.
Anche la seconda volta, poco prima delle feste testé trascorse (anche questo segno del Destino), mi fu utile il colloquio telefonico con te. Ero alla ricerca (vilmente egoistica, da parte di un accaparratore di tua sapienza) di un tuo eventuale ricordo antico: la tua risposta nella sua naturale ovvietà, fu una lezione di vita! Mi rimane per altro verso, del tuo ultimo, vario discettare, un solo momento in cui le tue parole intristirono il mio cuore. Mi confidasti, bontà tua, essere alle prese con un badante! Per ciò! Stetti lì lì per piangere! La vita può fare di questo anche ai quasi GRANDI!
Grazie SIGNOR ERCOLE!
NO! Questo Signore non m’è parso inserito in quell’ampio contesto di piccoli e vili, che svergognarono la sarda cultura facendone luridume in cui rispecchiare loro vergogne!
Grazie SIGNOR Contu! Non eri il primo! Ma, eri proprio quello che mi aspettavo che fossi!
Desti il tuo contributo, col permesso dei potenti imparentati con la politica, mostrando la umile grandezza del tuo pensiero!
Le due volte che a te mi rivolsi, trovai una inusuale disponibilità senza pari (ed eri un Signor Cattedratico!) ch’era specchio di tua grande umanità professionale. Che mi fu utile! Davvero.
Anche la seconda volta, poco prima delle feste testé trascorse (anche questo segno del Destino), mi fu utile il colloquio telefonico con te. Ero alla ricerca (vilmente egoistica, da parte di un accaparratore di tua sapienza) di un tuo eventuale ricordo antico: la tua risposta nella sua naturale ovvietà, fu una lezione di vita! Mi rimane per altro verso, del tuo ultimo, vario discettare, un solo momento in cui le tue parole intristirono il mio cuore. Mi confidasti, bontà tua, essere alle prese con un badante! Per ciò! Stetti lì lì per piangere! La vita può fare di questo anche ai quasi GRANDI!
Grazie SIGNOR ERCOLE!