«Me tapino! Ci sfuggì tale esclamazione (l’11.11.21) scorrendo distrattamente il “giornalino del Capo di Sotto” nella sua pag.49 (ossidiana, il vetro nero usato per rinsaldare amicizie tra le comunità) che trattava di un incontro avente «come protagonista Carlo Lugliè, professore «ordinario» di Preistoria e Protostoria all’Università di Cagliari […]»!
Ora, conoscendo il Nostro da vecchia data, le cui esternazioni ebbero ad attirare nostre riflessioni di sovente, e sapendolo di già quale miracoloso “associato” nelle fila dell’ateneo casteddaio, credemmo quell’attributo (“ordinario”, cioè titolare di cattedra!) esser sfuggito, quale “leccornia” dalla penna giornalistica. Ma, non appena si ebbe modo di operare un banale controllo, risultò chiaro esser malevola tale incredulità! Orbene, diremo due o tre cose che ci spinsero fuori strada!
Nell’articolo citato, il Nostro, circa così ci erudisce: «[…] nel Neolitico, le interazioni fra individui e comunità erano finalizzate ad acquisire risorse rare, come l’ossidiana, ma prevalentemente essa serviva a rinsaldare dei rapporti di affinità o amicizia tra comunità e individui. […] quindi è più corretto parlare di scambio o dono». […] E, «viaggia l’ossidiana, attraversa Liguria, Provenza, sud della Francia fino a superare i Pirenei per poi raggiungere la Catalogna».
Considerazione: il prof. Lugliè, a nostro avviso, non conosce benissimo la Preistoria e Storia Antica della Sardegna! Infatti, egli non si azzarda mai a fornire una sensibile indicazione sui tempi in cui si verificarono gli eventi dallo stesso citati! Eppoi, in modalità non professionale SALTA, tutto il percorso che parte da Monte Arci (ove son dislocate le sorgenti delle varie tipologie d’ossidiana sarda) e giunge in Liguria! CIOE’, trascura di menzionare la bellezza di 245 MIGLIA MARINE! E vorremmo chiedere, al professore titolare di cattedra: CHI EBBE A SOBBARCARSI L’ONERE di portare l’ossidiana sarda alle Arene Candide in Liguria? Perché, se il Lugliè non ci svela questo arcano (perché di arcano trattasi, avendolo egli sottaciuto!) ci assalgono molti dubbi sulla pienezza del suo nuovo titolo! Eh, sì professore! O Ella non conosce la verità! Oppure Lei ce la nasconde! Ma, una qualunque delle due possibilità decisamente svilisce il Titolo di cui Lei oggi si fregia! Eppure, un altro dato evita di evidenziare il nostro! Arene Candide, tappa scelta dai marinai che partivano dalla Sardegna, non ebbe solo a restituire ossidiana sarda, MA ANCHE (secondo quanto dichiararono gli studiosi che se ne occuparono): LE SEMENTI! DI CINQUE TIPI DI CEREALI!
Oltre alle pecore ed i recipienti in terracotta! Tali studiosi (dulcis in fundo!) così definirono GLI ATTORI di quelle soste nella grotta di Finale Ligure: «Erano navigatori e pescatori provetti, ma soprattutto contadini e artigiani, I PRIMI, 8.000 ANNI FA, A PORTARE NEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE ALLEVAMENTO E AGRICOLTURA»! Senza la minima traccia di una qualsivoglia consuetudine di “scambi o doni”, né rapporti di amicizia con terzi!
E Lei, caro Lugliè, ci nasconde (o non conosce) questo po’ po’ di meraviglioso concentrato del grandioso passato dei Nostri e suoi Antenati?
I.A. – certo, esimio professore, non le auguriamo di chiederci perché si ritengano essere I SARDI, quei meravigliosi “attori” menzionati supra!