la biblioteca nazionale centrale di roma - 3° atto - lo scandalo (altro che spread!)
quel potentissimo signore di Orotelli, mio nemico
Mi capitò (intorno al 28 gennaio del 2009) d’entrare in contatto con un distinto signore, sardo e orotellese che, ricoprendo una elevata carica nel mondo rosso della cultura capitolina, abitante nei pressi delle Mura Aureliane ed avente la passione del Sommellier, essendone venuto a conoscenza voleva leggere il mio primo libro. Il tizio mi chiamò anche telefonicamente e, rendendomi edotto circa suoi trascorsi, che partivano dal servizio militare effettuato a Trieste, mi ricordo come andasse ponendo la più grande enfasi, nel raccontarmi d’essersi laureato aRoma col Pallottino, del quale era innamorato ancora fino alla follia.
Ora, avendo io, su kircandesossardos, risolutamente stigmatizzato la quasi nulla preparazione, di questo studioso in merito alla Sardegna nuragica, avvertii il tizio, che vi avrebbe trovato una feroce critica al suo precettore. Tuttavia, avendomi egli risposto, indirizzandomi un quanto mai chiaro appellativo “carissimo” Michele, gli feci avere il libro, con la promessa, da parte sua, che ci saremmo visti, conosciuti e frequentati perché non poteva assolutamente lasciarsi sfuggire questa occasione. Ebbene, sì! Non ebbi mai più una sua risposta! La mia professionale critica al suo intoccabile maestro, l’aveva colpito come una trave infitta proprio al cuore del suo limitato sapere in materia. Infatti, alla pag. 36, è posto in risalto, in modo sarcastico, come tale suo idolatrato studioso suggerisca essere, la famosa Tomba del Capo di Bonorva, fatta ad imitazione delle tombe etrusche e nientemeno successiva alla Battaglia del Mare Sardo, del VI secolo a.C.! Per quei due o tre che non sono addentro alla questione, dirò che anche i bambini ormai siano consci del fatto che la prima manifestazione nella messa a punto di tombe ipogeiche di tutto il Mediterraneo, avvenne proprio in Sardegna, intorno alla prima metà del V millennio a.C.! L’unità di misura non è il secolo, ma il millennio! Scusate se è poco! Tra l’altro, proprio ora che vedo la questione da un altro punto di vista, mi rendo conto di come sia stato davvero persino troppo buono col Pallottino! Ma, questo tizio di Orotelli, di cui stavamo discorrendo, fu artefice di una molto iniqua operazione d’occultamento culturale, posta in essere per soli fini personali. Decise, con grande scelleratezza, di cancellare il mio libro non solo dalla sua presenza, ma anche dalla presenza di chiunque si avvicinasse a quello che riteneva un suo protettorato: il più elevato mondo culturale capitolino. Ed in questo mondo rientrava a pieno titolo la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Infatti, si ricorderà come, il mio secondo tentativo di far catalogare il mio libro, risalga proprio al 7 febbraio del 2009. E’ proprio in quei giorni che, questo tutt’altro che integerrimo signore, stipendiato con il danaro della comunità che esso intendeva danneggiare, stava leggendo le prime pagine del mio libro. Fu pressoché immediato il sorgere della sua compulsione: cosa poteva fare per nuocere a quell’impertinente! Siccome per legge, l’impertinente doveva mandare il libro alla Nazionale, decide di bloccargli la catalogazione! Così nessuno a Roma leggerà il suo libro! Così impara! E così fece. Amen!
Mi capitò (intorno al 28 gennaio del 2009) d’entrare in contatto con un distinto signore, sardo e orotellese che, ricoprendo una elevata carica nel mondo rosso della cultura capitolina, abitante nei pressi delle Mura Aureliane ed avente la passione del Sommellier, essendone venuto a conoscenza voleva leggere il mio primo libro. Il tizio mi chiamò anche telefonicamente e, rendendomi edotto circa suoi trascorsi, che partivano dal servizio militare effettuato a Trieste, mi ricordo come andasse ponendo la più grande enfasi, nel raccontarmi d’essersi laureato aRoma col Pallottino, del quale era innamorato ancora fino alla follia.
Ora, avendo io, su kircandesossardos, risolutamente stigmatizzato la quasi nulla preparazione, di questo studioso in merito alla Sardegna nuragica, avvertii il tizio, che vi avrebbe trovato una feroce critica al suo precettore. Tuttavia, avendomi egli risposto, indirizzandomi un quanto mai chiaro appellativo “carissimo” Michele, gli feci avere il libro, con la promessa, da parte sua, che ci saremmo visti, conosciuti e frequentati perché non poteva assolutamente lasciarsi sfuggire questa occasione. Ebbene, sì! Non ebbi mai più una sua risposta! La mia professionale critica al suo intoccabile maestro, l’aveva colpito come una trave infitta proprio al cuore del suo limitato sapere in materia. Infatti, alla pag. 36, è posto in risalto, in modo sarcastico, come tale suo idolatrato studioso suggerisca essere, la famosa Tomba del Capo di Bonorva, fatta ad imitazione delle tombe etrusche e nientemeno successiva alla Battaglia del Mare Sardo, del VI secolo a.C.! Per quei due o tre che non sono addentro alla questione, dirò che anche i bambini ormai siano consci del fatto che la prima manifestazione nella messa a punto di tombe ipogeiche di tutto il Mediterraneo, avvenne proprio in Sardegna, intorno alla prima metà del V millennio a.C.! L’unità di misura non è il secolo, ma il millennio! Scusate se è poco! Tra l’altro, proprio ora che vedo la questione da un altro punto di vista, mi rendo conto di come sia stato davvero persino troppo buono col Pallottino! Ma, questo tizio di Orotelli, di cui stavamo discorrendo, fu artefice di una molto iniqua operazione d’occultamento culturale, posta in essere per soli fini personali. Decise, con grande scelleratezza, di cancellare il mio libro non solo dalla sua presenza, ma anche dalla presenza di chiunque si avvicinasse a quello che riteneva un suo protettorato: il più elevato mondo culturale capitolino. Ed in questo mondo rientrava a pieno titolo la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Infatti, si ricorderà come, il mio secondo tentativo di far catalogare il mio libro, risalga proprio al 7 febbraio del 2009. E’ proprio in quei giorni che, questo tutt’altro che integerrimo signore, stipendiato con il danaro della comunità che esso intendeva danneggiare, stava leggendo le prime pagine del mio libro. Fu pressoché immediato il sorgere della sua compulsione: cosa poteva fare per nuocere a quell’impertinente! Siccome per legge, l’impertinente doveva mandare il libro alla Nazionale, decide di bloccargli la catalogazione! Così nessuno a Roma leggerà il suo libro! Così impara! E così fece. Amen!